Questo sarà , credo, l’ultimo artiColo “Politico” che scriverò, quantomeno di quellapolitica intesa come il senso comune e deformato la definisce.

Lo scrivo per amore di giustizia e per quell’inseguimento della verità che ho sempre cercato di praticare.

Da qui in poi cercherò di scrivere solo di vita altra, di comportamenti, d’alternativa vissuta. Anche se, viste le albe di questi tempi difficili, non sarà affatto facile.

Ma torniamo a noi, la bagarre elettorale è passata ed ora si tirano i conti d’un cambiamento che non cambia alcunché, che non modifica nulla che non sia forma e facciata.

Sento, leggo, di isteriche esternazioni che attribuiscono all’astensionismo, per altro in salita di un ulteriore 9% (36,1% totale), senza contare schede bianche e nulle, la causa della debacle evidente di quella che si autodefinisce Area Progressista che poi è, in realtà, una diversa modulazione di quella conservatrice).

Quasi che il fatto, oggettivo, di aver fatto schifo fosse attribuibile ai non votanti, come se le percentuali , altrettanto, fossero causate da loro e non da chi ha votato.

Come se la modificazione delle percentuali potesse, necessariamente e per misteriosa conoscenza dell’inconosciuto, mutare le percentuali a loro favore.

Guardatevi addosso Pseudo progressisti, dentro, cercate fra le vostre motivazioni e nelle vostre azioni le cause della vostra sconfitta… perché sono lì ed erano persino prevedibili.

Avete brillato per assenza dai movimenti di resistenza alla campagna di santificazione forzata, anzi siete stati artefici primi della sua avanzata… in strenua , costante difesa degli interessi delle multinazionali del farmaco e poi vi chiedete perché vi si schifi?

Avete umiliato migliaia di lavoratori, con il sorriso da iene sulle labbra, ora vi girano la schiena e vi chiedete perché, date la colpa a chi, coerentemente non ha voluto farsi complice?

Siete sepolcri imbiancati, monumenti all’ipocrisia.

Chiamate a raccolta i vostri virologi da salotto, i vostri giornalai da fake news, i vostri manipolatori culturali e spiegate loro che hanno fallito… e preparateli ad uscire dalle comode cucce che si erano scavati, verranno sostituiti in peggio, a meno di non abiurare (e molti lo faranno a lingua fuori), ma nulla cambierà.

Atlantisti eravamo e tali resteremo, asserviti e proni, come sempre… se la prenderanno con l’ostentazione farlocca e strumentale della vostra accoglienza pelosa e della libertà di genere? Forse! Ma non sarà certo questo il più grosso problema del paese, destinato alla svendita, a divenire terra di conquista di lanzichenecchi multinazionali, all’impoverimento, alla colonizzazione culturale e materiale… già ma di questo voi non avete mai parlato e non parlerete mai!